MODELLO DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE E CONTROLLO EX D.LGS. 231/01 (“MODELLO 231”) INTEGRATO CON LE MISURE PER PREVENIRE FENOMENI DI CORRUZIONE E ILLEGALITÀ (“PTPCT”)
FCR ha adottato, ai sensi del D.Lgs. n.231/2001, il proprio "Modello di organizzazione, gestione e controllo" diretto a prevenire la commissione di determinati reati, indicati dalla normativa stessa quali, a titolo esemplificativo, i reati nei confronti della Pubblica Amministrazione, i reati societari previsti dal codice civile, i reati di omicidio colposo e lesioni colpose gravi o gravissime, commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela dell'igiene e della salute sul lavoro, i reati informatici.
Il modello prevede l'attuazione di un sistema di controllo preventivo articolato in specifici protocolli operativi che, unitamente alle procedure già esistenti ed applicate, sono finalizzati a guidare l'attività lavorativa dei soggetti che operano nei processi aziendali ritenuti più a rischio.
Sempre in conformità con il modello previsto, FCR ha adottato il proprio Codice Etico ovvero il documento in cui sono individuati i principi generali e le regole comportamentali cui viene riconosciuto valore etico positivo.
Esso costituisce uno strumento con cui l'azienda, nel compimento della propria missione, si impegna a contribuire, conformemente alle leggi ed ai principi di lealtà e correttezza, allo sviluppo socioeconomico del territorio e dei cittadini attraverso l'organizzazione e l'erogazione delle attività aziendali.
FCR ha, inoltre, nominato un Organismo di Vigilanza (“OdV”) ovvero un organismo dotato di autonomi poteri di iniziativa e controllo cui è affidato il compito di vigilare sul funzionamento e l’osservanza del modello e di curarne l’aggiornamento.
FCR, anche sulla base delle pronunce interpretative diramate dall’ANAC, ha recepito le disposizioni di cui alla legge 6 novembre 2012, n. 190 e successive modifiche (la quale impone alle Pubbliche Amministrazioni e alle società private da essere controllate l’adozione di un sistema di prevenzione alla corruzione), al Decreto Legislativo, 14 marzo 2013, n. 33 (relativo al riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni).
Il recepimento di tale normativa ha comportato:
(i) l’aggiornamento del Modello Organizzativo predisposto ai sensi del D. Lgs 231/2001, che è stato integrato con gli aspetti inerenti alla prevenzione della corruzione e la trasparenza e diffusione di informazioni relative all’organizzazione (PTPCT);
(ii) la nomina di un Responsabile della Prevenzione della Corruzione e Trasparenza (RPCT).
Per i flussi informativi ex D.Lgs. 231/01 (Informazioni Generali e Informazioni sulle Attività Sensibili, così come definite nella parte generale del Modello 231) è possibile rivolgersi all’ODV tramite il seguente indirizzo di posta elettronica dedicato: organismo.vigilanza@fcr.re.it (canale dedicato al quale può accedere esclusivamente l’ODV). WHISTLEBLOWING
Con il termine “whistleblower” si intende il dipendente pubblico che segnala illeciti di interesse generale e non di interesse individuale, di cui sia venuto a conoscenza in ragione del rapporto di lavoro, in base a quanto previsto dall’art. 54 bis del d.lgs. n. 165/2001 – Testo Unico del Pubblico Impiego - così come modificato dalla legge 30 novembre 2017, n. 179.
Cruciale per ottenere protezione come whistleblower, oltre ai requisiti riportati nella legge 179/2017, è la conoscenza dei canali a cui ci si può rivolgere per fare una segnalazione. Le norme stabiliscono che il dipendente che segnala al RPCT dell'Ente o all'ANAC o ancora all’autorità giudiziaria le condotte illecite o di abuso di cui sia venuto a conoscenza in ragione del suo rapporto di lavoro, non può essere - per motivi collegati alla segnalazione - soggetto a sanzioni, demansionato, licenziato, trasferito o sottoposto ad altre misure organizzative che abbiano un effetto negativo sulle condizioni di lavoro.
Ai fini della normativa in oggetto, per dipendente pubblico si intende il dipendente delle amministrazioni pubbliche di cui all'art. 1, comma 2, D.lgs. 165/2001, ma anche il dipendente di un ente pubblico economico ovvero il dipendente di un ente di diritto privato sottoposto a controllo pubblico ai sensi dell'art. 2359 del cod. civ.
Il 7 ottobre 2019 l’Unione Europea ha adottato la Direttiva UE 2019/1937 sulla “Protezione degli individui che segnalano violazioni delle norme comunitarie”, che è stata recepita in Italia con il Decreto Legislativo n. 24 del 10 marzo 2023, di attuazione della Direttiva, con conseguente ampliamento della sfera di applicazione delle tutele per il whistleblower sia nel settore pubblico che privato.
In attuazione di quanto sopra il personale dell’Ente potrà effettuare le segnalazioni di condotte illecite (Whistleblowing) all’RPCT secondo le seguenti modalità:
tramite la piattaforma informatica dedicata al whistleblowing approntata dall' ANAC, che permette a tutti, dipendenti, collaboratori e fornitori di segnalare con garanzia di riservatezza illeciti, abusi, illegalità o irregolarità lesivi dell’interesse pubblico. Tale canale consente, infatti, la non tracciabilità del segnalante e delle informazioni segnalate. Il link per accedere al sistema è il seguente: https://aziendaspecialefarmaciecomunaliriunite.whistleblowing.it/
tramite posta cartacea, recapitando la propria segnalazione in una busta chiusa che rechi all’esterno la dicitura “RISERVATA AL RCPT/Dott.ssa Anna Casoli”, tramite posta o a mani: FARMACIE COMUNALI RIUNITE, Via Doberdò n. 9 – 42122 Reggio Emilia (RE), indicando, inoltre, all’interno della busta, un recapito mobile onde consentire la gestione della segnalazione
oralmente, contattando l’RCPT, e chiedendo un incontro diretto.