I decreti 18.2.1999 e 14.07.1999 (GU n. 191 del 16.08.1999) hanno modificato il regime di fornitura dei medicinali antiblastici iniettabili. Per ragioni di sicurezza per l'ammalato e per chi li somministra, il loro impiego è riservato esclusivamente in ambiente ospedaliero o in ambiente ad esso assimilabile. I medicinali suddetti (specificati nell'allegato 1 al D.M 14.07.1999) possono essere erogati a carico del Servizio sanitario nazionale soltanto mediante la loro somministrazione presso le strutture ospedaliere o le altre strutture accreditate, in regime di ricovero o day hospital o trattamento ambulatoriale, o di ospedalizzazione domiciliare.
Solo per un limitato numero di prodotti d'esclusivo impiego per via intramuscolare, sottocutanea ed endovescicale (allegato 2 al DM 14.07.1999) ne è consentita l'erogazione in regime SSN con ricetta non ripetibile e per il tramite delle farmacie ospedaliere. Nel caso in cui il paziente si rivolga direttamente alla farmacia ospedaliera, quest'ultima può procedere infatti direttamente all'erogazione del farmaco.Diversamente, le aziende unità sanitarie locali assicurano la fornitura dei farmaci al paziente oncologico consegnando il farmaco alla farmacia presso cui si è rivolto il paziente. Qualora l'azienda unità sanitaria locale, nel cui territorio è situata la farmacia prescelta dal paziente, sia priva di strutture ospedaliere, la fornitura del medicinale alla farmacia è assicurata da altra azienda limitrofa dotata di tali strutture. Ciascuna regione e provincia autonoma concorda con le organizzazioni delle farmacie e dei distributori intermedi le modalità e gli eventuali compensi per l'approvvigionamento delle farmacie prescelte dai pazienti.
E' possibile vendere su ricetta medica non ripetibile gli antiblastici dell'allegato 2 in regime di assistenza privata, senza necessità di alcun rapporto con la farmacia ospedaliera.
Va infine ricordato che la GU 7.10.1999 ha pubblicato il Provvedimento 5 .08.1999: "Documento di linee-guida per la sicurezza e la salute dei lavoratori esposti a chemioterapici antiblastici in ambiente sanitario".